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Storia

Maratea, in provincia di Potenza, è l’unico sbocco della Basilicata sul Tirreno. Affacciata sul Golfo di Policastro, presenta un paesaggio costiero tipicamente mediterraneo. La sua costa, incuneata tra la Campania a nord e la Calabria a sud, è alta e frastagliata, fregiata da cale, scogli, grotte, insenature, spiagge e promontori ricoperti da una rigogliosa vegetazione di pini, olivi, elci e querce. I fondali marini sono profondi, incontaminati e particolarmente apprezzati dai subacquei. La Posidonia, pianta fondamentale per l’equilibrio biologico dell’ambiente marino, è largamente diffusa e origina fitte praterie popolate da una ricca fauna marina, mentre la Gorgonia gialla, oltre i 20 m di profondità, offre scorci di rara bellezza. L’entroterra appare caratterizzato perlopiù da rilievi: il Monte S. Biagio (m 644), il Monte Crivo (m 1288), il Monte Coccovello (m 1505) e il Monte Cerreta (m. 1083). Dal punto di vista urbanistico, il suo territorio, costituito da paesaggi e morfologie tra essi spesso contrastanti, appare punteggiato da molti aggregati urbani. Lungo il litorale sono ubicate, da nord verso sud, le frazioni di Acquafredda, Cersuta, Fiumicello, Porto, Marina e Castrocucco; all’interno, ad est del Monte s. Biagio, su cui dominano i resti dell’antica Maratea, sono situate le frazioni montane ad economia prevalentemente agricolo-pastorale di Massa, Brefaro e S. Caterina, mentre, sul lato sud della vallata, è collocato il Centro Storico. Ogni insediamento possiede proprie peculiarità: Acquafredda, nella parte più settentrionale della fascia costiera, nota per la vicenda del patriota Costabile Carducci che qui trovò la morte nel luglio del 1848 per mano degli stessi popolani che, incitati dal sacerdote filoborbonico Vincenzo Peluso, lo assassinarono gettandone il corpo in un burrone, ospita l’ottocentesca Villa Nitti, residenza estiva dell’illustre statista lucano Francesco Saverio Nitti, da questi acquistata e ristrutturata all’inizio degli anni ’20; Cersuta, il cui toponimo deriva dal dialettale cersa, cioè “quercia”, pianta molto diffusa nel luogo, consta di poche abitazioni sparse tra una fitta vegetazione e di due spiaggette ciottolose; Fiumicello è la frazione che ha segnato negli anni ’50 del Novecento la nascita del turismo marateota. Qui il Conte Stefano Rivetti impiantò uno stabilimento tessile e promosse la costruzione del prestigioso Hotel Santavenere, il primo cinque stelle del Sud Italia e ancora oggi rinomata struttura alberghiera di fama internazionale; il Porto, che nel corso dei secoli ha avuto più il carattere di borgo marinaro che di vero e proprio porto, connotazione assunta invece negli anni ’60 con la costruzione dei pontili e delle banchine, in passato è stato il centro delle attività commerciali di Maratea e oggi, con la sua rotonda affacciata sul mare, la piccola Chiesa di S. Maria di Portosalvo e il caratteristico agglomerato di case attraversato da scalinate e suggestivi vicoletti, si configura come uno dei luoghi più affascinanti di Maratea; Castrocucco, all’estremo sud della costa marateota, al confine con la Calabria, si compone di poche case disseminate sul suo territorio, un tempo sede dell’unico feudoesistente a Maratea, come rivela il diruto castello sulla cima del monte; Massa, la frazione più popolosa di tutte le altre, presenta da sempre una spiccata vocazione agricola, esaltata nella produzione di formaggi e latticini, mentre Brefaro si caratterizza soprattutto per i propri paesaggi ameni e tranquilli.